Curiosità: Tra i banchi di una scuola giapponese


おはようございます! 

Per gli appassionati di manga e di anime giapponesi, il tema "scuola" suonerà molto familiare. Partendo dal presupposto che giovani nipponici vivono l'istruzione come una vera e propria esperienza di vita, vi sarete sicuramente chiesti come sia frequentare un liceo o una scuola superiore in Giappone.
In questo post affronterò alcune curiosità attraverso aule e giardini che hanno ispirato milioni di manga e anime, e fatto sognare moltissimi appassionati. Buona lettura!


La classe

In Giappone, come nella maggior parte delle scuole italiane, si rimane nella stessa aula tutto il giorno (o almeno la maggior parte della giornata), sono appunto gli insegnanti a spostarsi da una classe all'altra. Al contrario, come avrete visto in molte serie TV, nelle High School ogni aula ospita una precisa materia.

Gli studenti possono in questo modo consolidare i rapporti con i compagni formando spesso grandi amicizie, amori e gruppi di studio. A tutti noi è capitato di trovare classi troppe rumorose o al contrario troppo diligenti e noiose... fortunatamente vista la struttura dei nostri licei e istituti, spesso si cambiano compagni, che sia per la scelta di un indirizzo specifico o per il trasferimento da una sezione all'altra. Gli studenti giapponesi sono molto ligi allo studio, quasi in modo maniacale, tant'è che come vedremo in seguito, la maggior parte frequenta anche corsi serali integrativi. Difficilmente troviamo bocciature "di massa", di conseguenza quasi sempre le classi rimangono composte dagli stessi membri dall'inizio alla fine di un ciclo di studi (scuole secondarie di I°, II° ecc).

Sempre per favorire l'inserimento di ogni membro della classe, ogni mese i docenti (o il capo classe), riorganizzano la "piantina" dei banchi, in modo che tutti possano almeno provare a fare amicizia.
Per comodità, visto che la classe è sempre la stessa, gli studenti lasciano i libri di testo nel proprio banco (i banchi giapponesi spesso si aprono da sopra). Sono a disposizione molte volte anche degli armadietti in fondo all'aula.

L'usanza del nomignoli e dei suffissi

Dare soprannomi è da sempre una mania molto in voga tra i giovani nipponici! Chi ha studiato le basi della lingua giapponese sa per certo come l'uso dei suffissi sia veramente fondamentale in una conversazione; proferire con un corretto registro linguistico, risulta essere alla base di una buona educazione.

Tornando ai nomignoli, questo è il motivo per cui Yuuki e il suo migliore amico Satori per chiacchierare tra di loro, usano il suffisso -chan, chiamandosi Yuu-chan e Satou-kun (più maschile). Il professore Moritaka invece verrà chiamato dai suoi alunni Moritaka-sensei (lett. sensee) o Moritaka-san o -sama.
A volte capita che una persona si distingua da alcune caratteristiche fisiche particolarmente riconoscibili, così come in Italia potremmo essere chiamati nasoni o capelloni, così succede che a Yuuki, la quale ha tinto i capelli di rosa, venga dato l'appellativo dai suoi amici di Sakura-chan (= fiore di ciliegio).

Il ciclo di studio e il Consiglio Studentesco

La scuola secondaria di I° (scuola media) e di II° (scuola superiore) sono composte da cicli di tre anni in tre (detti più propriamente gradi).
Ogni grado è suddiviso in classi di circa 20 a 30 studenti ciascuna, a volte sulla base di capacità o di materie di insegnamento. Non si ha libero arbitrio per quanto riguarda alcune materie ma altre, potrebbero costringere la scuola a raggruppare gli alunni in base alle loro richieste.

Ogni classe appartenente ai tre gradi (I°, II°  III° anno) elegge un rappresentante, un vero e proprio membro nel consiglio studentesco. Alcuni dei rappresentanti cambiano ogni anno, altri ogni tre mesi (la maggior parte delle scuole utilizza però il metodo triennale).

La numerazione delle aule

Ogni classe viene identificata da ha un numero, seguito da un altro numero o una lettera per distinguere le diverse sezioni.

A seconda dell'istituto viene usata la combinazione numero + lettera (es. 3-A o 2-E) mentre in altri il match numero + numero ( es. 2-1, 3-6).
La combinazione dei numeri delle classi viene letto come segue 3-A / san nen A kumi" e 2-1 / ni ni iti kumi.

L'appello

Ogni studente in una classe è contrassegnato da un syusseki bangou o "numero di presenza", in base all'ordine alfabetico. Se il proprio cognome è trascritto in katakana, si verrà posizionati al di sotto di tutti i nomi in caratteri kanji.

Le uniformi scolastiche 

Veniamo alle famose uniformi alla marinaretta... 
In Giappone, quasi ogni scuola pubblica e privata impone le proprie uniformi.
Le possiamo trovare in tutte le forme e colori. Per i ragazzi, di solito vengono forniti dei pantaloni neri con una giacca adornata da piccoli bottoni d'oro sul petto e una camicia bianca all'interno, talvolta cosi elegante da sembrare quasi un abito da sera. 

Le ragazze indossano più comunemente un blazer blu scuro e una gonna a plissè grigia, calzoncini alti e scarpe nere o maaroni lucidate.  poi divaga in mille varianti, con fuku alla marinaretta, camice bianche e oppure gilet correlato. Le uniformi variano di scuola in scuola, in questo modo l'istituto di provenienza di tutti i ragazzi e ragazze che si incontrano per strada si distingue chiaramente.

Naturalmente, i ragazzi cercano di modificare e abbellire le loro uniformi basic, per cercare una propria individualità.
I così detti "ragazzacci" un po' ribelli portano i pantaloni neri molto larghi, e la giacca di qualche taglia in più lunga con il colletto sparato in aria. Le ragazze tendono ad indossare calzini kawaii, o gli scaldamuscoli larghi arrotolati. 

Mode adolescenziali

Altri tengono i capelli in modi che non dovrebbero, indossano nastri per capelli eccentrici, e mettono quantità inimmaginabili di portachiavi sui loro zaini.
Le ragazze più audaci si tingono i capelli, anche se non è per niente ben visto. Spesso alcune malcapitate, vengono esortate caldamente a ritingerseli di un colore più "consono".
Altre sperimentano invece nuovi cosmetici o mode estetiche anche molto esagerate. Basti pensare al fenomeno ganguro o lolita
Sebbene un tempo la scuola era molto più rigida, ora si è decisamente più permissivi e gli insegnanti cercano di chiudere un occhio, sempre però mantenendo un certo decoro!

Spero sia stata una lettura interessante,
バイバイ!

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